Parlare della Basilica Minore dell'Addolorata, meglio conosciuta come Santuario di Castelpetroso, è un'impresa tutt'altro che semplice. Forse perché non ha una lunga storia, forse perché di descrizioni fedeli ne è già saturo il web. O forse, molto più probabilmente, perché si tratta di uno dei luoghi più suggestivi che io abbia avuto la fortuna di visitare. Ma andiamo con ordine.
Il comune di Castelpetroso, piccolo borgo di origine medievale, si trova tra le valli di Bojano e Carpinone, in provincia di Isernia. Tuttavia il Santuario non è in paese ma è facilmente raggiungibile in auto. Percorrendo la Strada Statale 17, infatti, da entrambe le direzioni troverete lo svincolo per imboccare Via Santuario che vi porterà diretti alla Basilica. Di certo giova il fatto che è ben visibile, per cui sbagliare strada sarà veramente improbabile.
Narra la leggenda che, sul finire dell'Ottocento, fu proprio la Madonna ad apparire in questo luogo immerso nelle colline molisane. Le prime a vederla furono due pastorelle ma in seguito altre persone l'avrebbero vista, al punto che nel 1973 fu proclamata patrona del Molise Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso.
In seguito a queste vicende, il 22 settembre del 1890, si iniziò la costruzione della Basilica. La posizione scelta non fu esattamente quella delle apparizioni: per rendere il santuario più facilmente raggiungibile dai pellegrini fu infatti costruito leggermente più a valle. Il progetto fu affidato al bolognese Francesco Gualandi, uno dei principali esponenti del Neogotico italiano, per passare al figlio Francesco dopo la sua morte. L'intera costruzione fu realizzata in pietra locale e lo stile scelto fu naturalmente quello Neogotico, chiaramente individuabile grazie alla forte verticalità degli elementi architettonici ed alla presenza di guglie ed archi a sesto acuto.
La realizzazione, tuttavia, fu lunga e piena di problemi. Oltre alle due guerre mondiali, infatti, non mancarono i costanti problemi economici che ne prolungarono la costruzione. Il Santuario di Castelpetroso vide infatti la luce esattamente 85 anni dopo la posa della prima pietra, il 21 settembre del 1975.
Per parlarvi del Santuario di Castelpetroso potrei descrivervi il colore della cupola, la forma della pianta o le tante sculture che adornano la basilica ma temo che nessuna di queste cose potrebbe trasmettervi l'emozione di trovarvi lì. Quando dico che è un luogo veramente suggestivo, mi riferisco al fatto che si erge su un punto dal quale si gode di un panorama mozzafiato e che la costruzione è talmente imponente da suggerire un senso di instabilità e vertigini. Come se il progettista avesse voluto trasmettere l'idea dell'effimero terreno attraverso una costruzione che sembra lasciare costantemente inquieto il povero avventore. L'ampia scalinata davanti alla facciata, che segue la pendenza della collina, sembra schiacciare ulteriormente l'osservatore verso il suolo, rendendo ancora più evidente lo slancio che la costruzione prende verso il cielo.
Un'opera decisamente in linea con i dettami del Gotico che, oltre ad essere davvero bella ed insolita per essere nel sud Italia, vi darà la sensazione di trovarvi in un luogo magico. Il mio consiglio? Se ne avete la possibilità, andate a visitarla!
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