Gambatesa è un paese che sorge al confine tra Molise e Puglia. Del suo castello, della sua posizione e dei suoi luoghi di interesse torneremo a parlarvi prossimamente ma per ora vi racconteremo della tradizionale festa di Capodanno. Giunta oggi alla sua trecentoventicinquesima edizione, questa festa ha origini antichissime e rappresenta un'occasione di divertimento tutta molisana. Stiamo parlando de I Maitunat di Gambatesa.
Da oltre tre secoli, la notte del 31 dicembre a Gambatesa si riempie di canti e musica grazie all'antica tradizione dei Maitunat. Si tratta di una festa che coinvolge tutta la popolazione e che vede diverse squadre di suonatori dirigersi a casa di diverse personalità come politici, prete ma anche persone comuni che magari, nel corso dell'anno, si sono rese protagoniste di episodi eclatanti. Una volta giunti alla porta della persona prescelta, i suonatori guidati dal cantore attendono di essere accolti e intonano diversi stornelli (ritornelli improvvisati) in cui si fanno beffa dell'ospitante con tono scherzoso e canzonatorio.
Alla satira dei Maitunat non si sottrae nessuno e anzi, essere presi scherzosamente di mira è un onore. L'atmosfera che si respira in questa notte è assolutamente leggera e di divertimento e non vi è persona, dai più anziani ai più piccoli, che non segua le squadre accompagnando la musica con qualche strumento improvvisato.
La festa si conclude nel pomeriggio dell'1 gennaio, quando le squadre si esibiscono per l'ultima volta sfidandosi a suon di musica nella piazza del paese. Qui si deciderà quale sarà la squadra migliore, degna di custodire per tutto l'anno la "sonagliera d'oro", ovvero uno strumento di legno con diversi sonagli utilizzato per accompagnare i maitunat.
Per come la conosciamo oggi, la festa dei Maitunat si inserisce certamente in quel fitto reticolo di tradizioni popolari legati alla vita contadina e, in particolare nelle zone di Abruzzo/Puglia/Molise, ai tratturi. Non è tuttavia distante dal teatro classico di Plauto e di Terenzio in cui la satira trovava la sua massima espressione. Allo stesso modo, ancora, è riconducibile agli antichi riti del fuoco, come la 'Ndocciata di Agnone.
Il primo cenno storico riconducibile a questa festa, seppure senza un riferimento diretto al nome Maitunat, lo si trova nei Capitoli della comunità di Gambatesa, scritti nel 1570 da Ferrante di Capua Duca di Termoli. Qui è riportata una richiesta da parte del popolo gambatesano agli allora regnanti, in cui si chiedeva il permesso di uscire nella notte del 31 dicembre "cantando et facendo musiche". Da allora la festa ha iniziato a radicarsi nelle tradizioni della comunità locale, divenendo un momento sentito ed importantissimo poiché era l'unica occasione in cui il popolo poteva realmente esprimersi, anche utilizzando la satira.
Nel corso dei secoli la tradizione è andata avanti evolvendosi, come quando negli anni Trenta, grazie alla formazione della Banda di Gambatesa, nelle squadre si sono inseriti strumenti come ottoni e fiati. Un'altro cambiamento importante è avvenuto nel secondo dopoguerra. Fino a quel momento, infatti, gli stornelli erano scritti in precedenza e in numero finito e, a seconda della persona presa di mira, il cantore sceglieva quello più adatto. Dagli anni Cinquanta invece, grazie anche alla perdita di alcuni tabù nei rapporti tra uomo e donna, si è iniziato ad improvvisare lasciando molto più spazio all'espressione dei singoli cantori. Da allora si sono anche iniziate a distinguere le squadre antiche da quelle moderne. Le prime vedono il cantore accompagnato da organetto e bufù, con gli altri componenti che utlizzavano una serie di strumenti improvvisati come lo "strugulatur" (lo stropicciatoio per i panni raschiato con una bacchetta di legno) o il "puntill" (ovvero lo scalpello da muratore). Le squadre moderne, ben più numerose delle antiche, vedono gli strumenti tradizionali supportati ed arricchiti da ottoni, fiati e chitarre.
L'origine del nome è incerta ma sono tre le ipotesi più accreditate. La prima lo riconduce al termine "maintunat", ovvero mai intonata, riferendosi all'estemporaneità degli stornelli. Altra ipotesi riconduce la parola Maitunat a "maitino", ovvero mattino. In questo caso il riferimento è all'abitudine di suonare per tutta la notte, tirando fino al mattino. La terza ipotesi è quella che ricollega il nome della festa al termine fenicio "mtnt", ovvero canti di offerta. Si riferisce al canto di questua, ovvero alla pratica di rallegrare le case degli ospitanti con canti e rappresentazioni in cambio di piccole offerte, spesso in cibo e vino, in maniera analoga a quanto avviene nel Sant'Antonio di Petacciato.
Gambatesa si trova all'interno del Molise, al confine con la Puglia, e si raggiunge facilmente da Campobasso. Se avete intenzione di partecipare ai Maitunat, il consiglio è quello di cercare un b&b nel paese in modo da poter tirare fino al mattino, riposarvi ed assistere alla premiazione nel pomeriggio. Per godere dell'atmosfera di festa vi basterà attendere una squadra e seguirla, magari cambiando squadra ogni tanto. Se riuscite a procurarvi un tamburello o qualsiasi altro strumento, potrete accompagnare la musica immergendovi totalmente nella festa. A mezzanotte, poi, tutte le squadre si recano in piazza dove si festeggia tutti insieme il nuovo anno. Vi basterà dunque seguire la musica per non perdervi la festa!
Continua a seguirci nelle sezioni Cultura e seguici su Instagram e Facebook per non perderti i nostri prossimi articoli!
Vacanze in Molise nasce per essere una guida dedicata a chiunque decida di scoprire questa terra magica e godersi delle splendide vacanze in Molise. Negli anni, la passione e la continua scoperta di questo territorio ci hanno portati a conoscere aziende che creano prodotti di eccellenza. Nasce così il nostro shop.
CATEGORIE
NEWS
PAGAMENTI SICURI
Website by L’Altra Faccia Della Mela
Privacy | Cookie Policy | Condizioni generali di vendita | Aggiorna le preferenze sui cookie
Titolare: L'Altra Faccia Della Mela | Via Indipendenza 22, 86038 Petacciato (CB) | P. IVA 07737990726