Lo scorso gennaio vi abbiamo portati in un piccolo borgo nel cuore del Molise dove la notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio si svolgono i Maitunat. In occasione delle prime belle giornate primaverili vogliamo portarvi nuovamente in questo paese alla scoperta del Castello di Gambatesa.
Gambatesa si trova in un territorio di confine, incastonato tra i rilievi dell’entroterra molisano e l’altopiano del Tavoliere delle Puglie. Da sempre, nel corso della storia, ha rappresentato un territorio di passaggio attraversato dal tratturo “Ponte della Zittola” e dalla Valle del Tappino, antiche vie utilizzate per la transumanza e i commerci già nei tempi più remoti. Le prime tracce storiche dell’area risalgono all’età dei Sanniti, di cui vi avevamo parlato in questo articolo. Il territorio divenne in seguito parte integrante della rete viaria e produttiva dell’Impero Romano, rientrando nel Ducato di Benevento nel Medioevo per poi passare sotto il controllo del Regno di Napoli.
Il primo documento ufficiale che menziona Gambatesa risale al 1049, quando il feudo era già abbastanza sviluppato da essere oggetto di donazioni e passaggi di potere. Fu solo dal XII secolo, però, che il borgo passò sotto il controllo dei Gambatesa, prendendo l'attuale nome. Passerà poi sotto la signoria dei Molisia nel Quattrocento e ancora sotto i Monforte, futuri signori di Campobasso.
Le tracce lasciate dai continui passaggi di mano nel corso della storia hanno trasformato il tessuto urbano, rendendolo un punto strategico e ben difeso. Ed è proprio il castello di Gambatesa, che ancora oggi sorveglia l’abitato dall’alto, il simbolo di questa storia articolata.
Il castello di Gambatesa, noto oggi soprattutto per il suo splendido ciclo pittorico rinascimentale, ha origini ben più antiche. Deve parte della sua fortuna alla posizione strategica che lo rese fin dal Medioevo un presidio militare conteso. Tra i vari passaggi fra le famiglie più influenti del Molise, quello dei Di Capua, segnò senza dubbio l’epoca di maggiore splendore. Fu infatti con Vincenzo di Capua, duca di Termoli e signore di Gambatesa dal 1530, che il castello si trasformò da fortezza a dimora signorile, rivelando una nuova vocazione artistica e rappresentativa.
Il castello di Gambatesa si presenta come un complesso articolato, dove convivono elementi di architettura militare e residenziale, riflesso della sua lunga storia e delle trasformazioni avvenute nel Cinquecento. È diviso, come molte costruzioni analoghe, nella parte destinata all'uso della servitù e nel piano nobile.
Piano terra e cortile
L’ingresso conduce a un ampio atrio suddiviso da archi che si diramano da un pilastro centrale, formando tre quadranti coperti da volte a crociera ed un quarto che accoglie una scenografica scala in pietra. Sulla volta dell’Atrio è possibile ammirare il ciclo mitologico degli Amori di Zeus, con chiari rimandi alla Loggia di Psiche della Farnesina.
Piano nobile
Qui si trovano gli ambienti più rappresentativi, in particolare il Salone delle Virtù, decorato da Donato da Copertino nel 1550. Le pareti affrescate celebrano le virtù civili e morali del signore, in linea con la cultura cortigiana del tempo. Non mancano influenze stilistiche dirette da artisti come Giorgio Vasari e Perin del Vaga.
Le sale attigue, anch’esse affrescate, ospitavano verosimilmente appartamenti ducali e spazi di rappresentanza. L’uso della pittura come strumento di legittimazione politica è evidente in ogni dettaglio: il castello di Gambatesa diventa manifesto del potere e della cultura dei Di Capua.
Accanto alle testimonianze storiche e artistiche del castello di Gambatesa, il visitatore ha oggi l’occasione di ammirare una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Giuseppe Ottavio Eliseo (Campobasso, 1900–1979), grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Campobasso.
Pittore e funzionario della Banca d’Italia, Eliseo fu anche un raffinato collezionista. La sua raccolta, acquisita nel 1996 grazie all’impegno di Michele Praitano, è caratterizzata da una sorprendente varietà: dipinti, ceramiche, mobili, oggetti d’arte.
La passione per il bello nasce in una famiglia sensibile al mondo delle arti: il nonno artigiano del ferro battuto, il padre impegnato nell’acciaio traforato, il fratello a sua volta artista. La collezione Eliseo, oggi patrimonio della collettività, riflette un gusto eclettico ma coerente, con un legame profondo con il territorio molisano e le sue espressioni culturali.
Visitare il castello è un'esperienza che vi consigliamo e che è resa molto fruibile dai numerosi pannelli informativi disposti lungo il percorso. Il Castello si trova in Largo Castello, snc, 86013 Gambatesa CB ed è facilmente raggiungibile a piedi. È aperto dal martedì alla domenica negli orari 10:15/17:30 con ultimo ingresso alle 17:00. Il biglietto è acquistabile direttamente in loco oppure sul sito ufficiale, al costo di 5 €. L'ingresso è ridotto a 2 € per gli ospiti tra i 18 e i 25 anni ed è gratuito per i minorenni.
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