Dopo una passeggiata nel capoluogo di regione abbiamo deciso di proporvi questo articolo su cosa vedere a Campobasso. Più che di una vera e propria guida, si tratta del racconto della nostra passeggiata. Un percorso non lunghissimo ma fitto di cose da vedere e che dunque potreste anche dividere in due giornate.
Visitare Campobasso in macchina non è secondo noi la migliore delle scelte. La viabilità, almeno per quel che riguarda i punti di interesse nel centro della città, è difficoltosa e ricca di strade strette, sensi unici e zone a traffico limitato. Per questo il consiglio è di parcheggiare il prima possibile e seguire il percorso scelto a piedi. In alternativa, è sempre possibile raggiungere il capoluogo con i mezzi pubblici per poi godersi la passeggiata senza lo stress del parcheggio.
Essendo partiti da Termoli, dopo una buona oretta di macchina la nostra passeggiata non poteva che iniziare con la colazione. E cosa c'è di meglio di una pasticceria? Abbiamo così deciso di lasciarci tentare dalla ricchissima offerta proposta dalla Pasticceria Iannetta, quella famosa per il dolce tipico natalizio molisano Milk Pan. Tra dolci classici, dolci di influenza napoletana come le ricce e i fiocchi di neve, e dolci tipicamente molisani come i bocconotti, una volta superato l'imbarazzo della scelta siamo partiti carichi alla scoperta di Campobasso!
La prima parte della passeggiata è quella che abbiamo percorso per raggiungere la Cattedrale. Lungo la strada, in maniera quasi casuale, ci siamo imbattuti nel Monumento ai Caduti di tutte le Guerre e nel monumento a Gabriele Pepe, esponente del Risorgimento e precursore dell'Unità di Italia, nell'omonima piazza. Ed è sempre in questa piazza che si trova la Cattedrale Santissima Trinità, fondata nel 1504 fuori le mura della città ma poi completamente ricostruita dopo il terremoto del 1805. L'attuale costruzione in stile Neoclassico fu eretta Cattedrale nel 1927. Sempre nella stessa piazza, dominata dalle forme imponenti della Cattedrale, è possibile ammirare il Palazzo della Prefettura e il Teatro Savoia.
Proseguendo nel percorso abbiamo potuto ammirare una delle vie più caratteristiche della città: via Cannavina. Si tratta di una delle arterie fondamentali della vita cittadina poiché la strada, anticamente chiamata Via Borgo, collega l'abitato moderno con il centro storico della città. Qui, oltre alle botteghe storiche che rendono l'atmosfera quasi fiabesca, si erge l'antico Palazzo Cannavina. Voluto verso i primi del Cinquecento dalla principessa Isabella di Capua, questo fu dimora dei feudatari e passò di mano in mano fino alla fine dell'Ottocento quando divenne di proprietà della famiglia Cannavina.
Superata via Cannavina, lungo la scalinata di via Chiarizia, sulla destra ci siamo imbattuti nella statua Fred Bongusto. E qui, con la scultura dedicata al cantante campobassano, qualche foto è d'obbligo!
Proseguendo su via Chiarizia, sempre lungo la scalinata percorribile solo a piedi, siamo giunti in uno dei luoghi di interesse storico di maggior rilievo della città: il Museo Sannitico. Sebbene con i suoi oltre 130 anni di storia sia il museo più antico della regione, si tratta di un luogo curato ed estremamente fruibile. Schermi interattivi, copie tattili e giochi dedicati ai più piccoli fanno da cornice a quello che già di per sé, per la quantità incredibile di reperti e la loro datazione, è un vero gioiello ed una tappa immancabile. Per informazioni più dettagliate vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato proprio al Museo Sannitico.
Terminata via Chiarizia, sempre proseguendo lungo la scalinata, abbiamo percorso la Salita San Bartolomeo. Qui si trova un altro piccolo gioiello di interesse storico artistico: il Palazzo Pistilli con la sua pinacoteca. Frutto di oltre 50 anni di ricerca in lungo e in largo per l'Italia e l'Europa da parte del campobassano Michele Praitano e di suo zio Giovanni Ottavio Eliseo, la collezione copre in maniera soddisfacente un periodo che va dal Cinquecento al Novecento, con particolare accento sugli ambienti napoletani e molisani. Anche in questo caso, poiché l'argomento è vasto, abbiamo dedicato un articolo al Museo di Palazzo Pistilli dove potrete trovare curiosi aneddoti ed informazioni su orari e costi della visita.
Una volta terminate le visite ai due musei, abbiamo continuato a salire (serve un bel po' di fiato per visitare Campobasso!) lungo via delle Rimembranze. Qui abbiamo dapprima incrociato la chiesa di San Giorgio che, risalente probabilmente al X secolo, è la più antica della città e forse la più antica della provincia. Eretta su quello che forse era un tempio pagano, la chiesa appare oggi come una costruzione in pietra con impianto e fregi in stile Romanico.
Prima di giungere al castello, ci siamo trovati immersi nell'atmosfera solenne del Sacrario. Qui, lungo una salita dedicata ai caduti delle due Guerre Mondiali, non si può rimanere impassibili davanti alla sacralità del luogo. Ogni pino reca infatti il nome, la carica e la data di morte di un soldato e, complici forse la quiete del luogo ed il panorama che si estende con una vista mozzafiato sulla città, abbiamo sentito la necessità di fermarci un po' in una sorta di mistica contemplazione leggendo ciascuno dei nomi incisi sul metallo delle targhette.
Ultima tappa di questa nostra passeggiata è stata il Castello Monforte che, con i suoi 790 metri s.l.m., svetta fiero sulla città. Sebbene al momento non sia visitabile all'interno per via del restauro in corso, arrivare fin quassù vale comunque la pena. Da qui è infatti possibile osservare l'intera città, sovrastati solo dall'imponente presenza del castello con le sue torri quadrate. In una di esse, inoltre è ospitata la Stazione Meteorologica di Campobasso dell'Aeronautica Militare, una delle più alte d'Italia. Di fronte al castello, infine, è possibile visitare la chiesa di Santa Maria Del Monte, nata come piccola cappella gentilizia ed utilizzata nel tempo come luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie.
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