Se avete scelto il Molise come destinazione per le vostre vacanze, visitare gli scavi archeologici di Sepino è una di quelle cose che vi consiglio assolutamente. L'area archeologica, che risale al periodo dei Romani, si trova nel cuore della regione, vicino al Parco Regionale del Matese. Sebbene raggiungerla vi costerà un po' di fatica, si tratta di un'esperienza assolutamente consigliata. Lo stato di conservazione della città e la suggestività del luogo, infatti, hanno la capacità di far immergere totalmente il visitatore che può così immaginarsi davvero bene la vita all'epoca.
Raggiungere l'area archeologica con i mezzi pubblici purtroppo non è un'impresa semplice. Per questo vi consiglio di utilizzare, se potete, un'auto. Il sito si trova sul tratturo Pescasseroli-Candela e dista da Campobasso circa 23km. Le strade sono per lo più extraurbane secondarie con l'asfalto non sempre integro, motivo per cui sarebbe bene visitare gli scavi archeologici di Sepino quando c'è bel tempo. Accortezza, questa, che vi permetterà inoltre di godervi al meglio la gita. Una volta arrivati, non avrete problemi a lasciare l'auto perché ci sono ampi parcheggi gratuiti.
Visitando gli scavi archeologici di Saepinum avrete la possibilità di percorrere i due assi principali lungo i quali si sviluppavano le città romane: il Decumano e il Cardo Massimo. Lungo queste vie troverete gli edifici che componevano il sito. L'ordine con cui li incontrerete dipende dalla porta dalla quale entrerete ma una volta all'interno sarà semplice orientarsi.
La Basilica si trova all'incrocio fra Decumano e Cardo Massimo. Si tratta di un edificio che era destinato principalmente a funzioni commerciali o giudiziarie e talvolta al culto dell'Imperatore.
La pianta rettangolare è chiaramente individuabile grazie al perimetro delimitato dal porticato e dal muretto. In buona parte delle colonne, conservate in ottimo stato, è ancora perfettamente riconoscibile il capitello ionico.
Colonne della Basilica con il capitello ionico
Il foro era la piazza principale della città, dove si svolgevano la maggior parte delle attività pubbliche. Come la Basilica, anche questo si trova all'incrocio fra il Cardo e il Decumano.
Alcune iscrizioni riportano informazioni come la lista dei magistrati che sostennero le spese della pavimentazione o una dedica all'Imperatore Augusto.
Purtroppo, degli edifici che vi sorgevano rimangono solamente alcune tracce, mentre è ben visibile l'euripo, ovvero un canale che raccoglieva le acque e le convogliava grazie alla naturale pendenza del terreno.
Veduta del foro
Lasciandosi alle spalle il Foro ed imboccando il Decumano ci si trova davanti il Macellum. A dispetto di quanto suggerirebbe il nome, si tratta di quello che una volta era il mercato. Qui, nelle tabernae, avveniva la vendita al dettaglio di generi alimentari.
La pianta principale del macellum è rettangolare, mentre l'ambiente interno, al quale si accedeva attraverso un piccolo passaggio tra le botteghe, è di forma esagonale.
Edificio di culto lungo il Decumano
Proseguendo lungo il Decumano, a sinistra si incontra quello che all'epoca era un edificio di culto.
Ha una pianta quadrata, è leggermente più alto rispetto al livello stradale ed è suddiviso in due aree. La prima si affaccia sulla strada ed è un atrio (il pronao) a pianta trapezioidale, delimitato da due pilastri, probabilmente i resti di un portale monumentale.
Sul retro invece c'è la seconda area, con un bancone rialzato dove con buona probabilità erano riposte le effigi e le statue degli dei da venerare.
L'ultimo tratto del Decumano, prima della porta Bojano, presenta i resti delle abitazioni private.
All'estremità occidentale del Cardo Massimo, in direzione della porta Tammaro, ci sono i resti del Teatro di cui sono perfettamente visibili gli spalti e la zona destinata agli attori.
Prima della scoperta di quest'area, avvenuta negli anni '50, l'intero Teatro era interrato e le costruzioni sul retro, risalenti al Settecento, sono state costruite seguendone la forma semi-circolare. Se si dà uno sguardo al pannello informativo, si potrà vedere una foto molto emblematica di una donna che, prima che i resti fossero portati alla luce, cammina nel terreno con al fianco un maiale.
Lungo il perimetro del Teatro, si sviluppa un corridoio esterno con una serie di uscite, che aveva la funzione di agevolare l'uscita degli spettatori a fine spettacolo.
Una volta raggiunti gli scavi archeologici di Sepino, vi accorgerete che non ci sono molte informazioni per i turisti. Sebbene vi sia un info point, infatti, non sempre vi troverete del personale pronto a soddisfare le vostre curiosità. Tutto ciò a cui potrete attingere sono alcuni pannelli informativi in prossimità degli edifici romani. Per questo motivo vi consiglio di leggere preventivamente qualche informazione sul sito archeologico, in modo da evitare di vagare lungo l'area ed essere invece un minimo preparati.
Quanto ai servizi, all'interno della zona troverete dei bagni ed intorno ci sono un paio di punti ristoro, in corrispondenza delle porte Tammaro e Benevento. Procurarvi acqua e cibo quindi non sarà complicato (vi consiglio comunque di portarvi una bottiglia d'acqua all'interno dell'area archeologica per non dover interrompere la visita). Nella taverna da Antonio (P.ta Tammaro) potrete anche assaggiare degli ottimi piatti a base di carne alla brace e tartufo molisano con prezzi assolutamente convenienti. Unica pecca: non contate troppo sull'organizzazione!
Se, infine, volete proseguire la vostra giornata con un percorso naturalistico, potete fare una passeggiata alla Cascata della Castagna.
Faccelo sapere con un commento. Il Molise è pieno di siti di interesse artistico, scoprili tutti nella sezione Arte.
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