Se siete alla ricerca di cose da vedere in Molise, sappiate che nel cuore della regione si trova la più importante testimonianza monumentale del passaggio dei sanniti. L'area archeologica di Pietrabbondante, risalente al I secolo a.C., è sita a più di 1.000 metri d'altezza sul versante meridionale del Monte Caraceno/Saraceno. La scelta di una una posizione strategica, chiaramente dovuta alle necessità difensive delle popolazioni italiche, ci regala oggi un luogo suggestivo dal quale si può godere di uno splendido panorama.
Come per il sito archeologico di Sepino, raggiungere Pietrabbondante vi costerà un po' di fatica a causa delle strade non proprio agevoli. Se non vi lascerete scoraggiare dai tratturi, tuttavia, sarete ripagati con un luogo che, oltre ad essere importante storicamente, ha la capacità di trasmettere un senso di pace incredibile.
Una volta arrivati nell'area archeologica, il percorso inizia da un sentiero piuttosto in pendenza che si snoda tra il complesso tempio B e teatro, un edificio parzialmente scavato ed un cantiere abbandonato. Superate le tabernae, è possibile proseguire sia a destra, dove si trova la domus publica, sia a sinistra, incontrando una serie di edifici di culto come il tempio A, l'Aerarium e la Stoà.
Percorrendo il sentiero, la prima costruzione che si nota sulla sinistra è un edificio i cui scavi non sono stati terminati. Tuttavia, sebbene non si sappia con certezza la sua funzione, il ritrovamento di cinturoni, frammenti di armi, pesi da telaio e una fibula in bronzo suggerisce che avesse una funzione sacra.
Proseguendo, si può invece notare un cantiere abbandonato. A dispetto di quanto potrebbe sembrare, è un ritrovamento importante perché testimonia l'attività degli scalpellini intenti a scolpire blocchi di pietra per gli edifici circostanti.
Alla destra del sentiero si può notare un imponente complesso costituito dal teatro e dal tempio B, chiamato così perché, essendo stato costruito sul finire del II sec. a.C., è più recente dell'altro. Quest'ultimo è costruito su un podio alle spalle del teatro ed è affiancato sui lati da terrazze e portici. Da qui è possibile godere di una splendida veduta che, oltre ad avere una vista privilegiata sul teatro, permettere di riconoscere chiaramente la struttura di tutto il sito.
Il teatro, circondato da mura in opera poligonale, presenta la classica pianta a semicerchio con le entrate poste ai due lati sovrastate da splendide arcate. In origine la cavea aveva sedili in legno nella parte più alta e cinque file di sedili in pietra, ancora visibili oggi.
Le tabernae risalgono all'epoca romana e furono costruite sulla terrazza più alta. La loro funzione era quella di botteghe per la vendita di generi alimentari ed erano affacciate su un lungo porticato con colonne in mattoni. Sul finire del III sec. d.C. il portico fu chiuso e gli ambienti che ne furono ricavati divennero case-botteghe. Nel IV secolo d.C., purtroppo, vi fu un incendio che provocò danni permanenti, lasciando intatte le sole strutture che è possibile vedere oggi.
Proseguendo il percorso a destra, si incontra la Domus Publica, ossia una costruzione dalle funzioni religiose e di rappresentanza. Al suo interno infatti, oltre a stanze destinate ad usi più pratici come le cucine e gli alloggi per gli schiavi, c'erano:
L'intera Domus, inoltre, comunicava direttamente con il tempio B.
Tornando indietro e proseguendo con le tabernae e destra si incontrano una serie di edifici di culto.
Sulla sinistra si trova il tempio A, che si erge su una terrazza artificiale ricavata sul pendio naturale. Costruito agli inizi del II sec. a.C., era composto da una sola cella, ospitante l'effigie della divinità, e quattro colonne, le cui basi sono ancora perfettamente riconoscibili. Il ritrovamento di elmi e paramenti militari mostra con chiarezza che le richieste fatte al divino erano strettamente connesse con le necessità belliche dei sanniti.
Lasciandosi il tempio alle spalle si possono osservare l'Aerarium e la Stoà, ovvero un tempio ed una struttura ripartita in tre ambienti, destinate a raccogliere e custodire le offerte e le ricchezze del santuario. Una struttura con i resti di un altare e di una statua votiva, infine, è quanto resta di un edificio di culto, abbandonato dopo le disposizioni imperiali del 406 d.C. che imponevano la soppressione dei culti pagani.
L'area archeologica di Pietrabbondante è, per gli amanti della storia e dell'archeologia, sicuramente una delle cose da vedere in Molise. Tuttavia, come spesso accade in questa regione, raggiungerla richiederà un po' di tenacia. Non sappiamo consigliarvi su come raggiungere il sito con i mezzi pubblici ma possiamo dirvi che il percorso in macchina non è agevole. Le strade, man mano che ci si avvicina al sito, sono spesso dissestate e si incontrano vari tratturi. Il nostro consiglio, perciò, è di scegliere una giornata soleggiata e recarvi a Pietrabbondante di mattina, così da viaggiare con la luce sia all’andata sia al ritorno.
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