A Venafro vi abbiamo portato spesso. Qui siamo infatti andati alla scoperta del Museo WinterLine, delle ambientazioni del film La Legge è Legge di Totò, e per gratificare il palato abbiamo scoperto i buonissimi V'Scuott (biscotti, o taralli) tipici della città. Oggi vogliamo tornare nuovamente a Venafro per una visita al Castello Pandone, un antico forte medievale che ancora oggi domina la città dall'alto.
Venafro ha origini sin dalla preistoria e deve la sua importanza alla posizione geografica, che vede una pianura alluvionale difesa da due lati grazie al massiccio delle Mainarde e a quello del Matese. È proprio qui, nell'Alta Valle del Volturno, che si sono stabiliti i primi insediamenti in epoca preistorica e successivamente sannitica e romana. La posizione, inoltre, fu molto importante anche per il commercio, rappresentando uno snodo per il controllo della Campania e del Sannio, il che rese sempre molto desiderabile l'insediamento.
Se Pentri e Romani si sono succeduti sul territorio, edificando importanti opere pubbliche come il Santuario sul Monte Santa Croce, l'acquedotto e il teatro, fu solo sul finire del X secolo che si rese necessaria una fortificazione. Dopo essere diventata una sede ambita da personaggi illustri ed essere stata poi abbandonata in seguito alla crisi dell'Impero, Venafro fu ripopolata dai Longobardi, i quali dapprima si servirono dell'anfiteatro come struttura militare ma in seguito decisero di edificare un vero e proprio forte. Fu così che nacque il primo nucleo dell'attuale Castello Pandone.
La città vide poi susseguirsi Normanni e Angioini, divenendo feudo della famiglia Pandone sotto il dominio aragonese, a partire dal 1443. Nel 1528 Enrico Pandone fu giustiziato perché considerato reo di tradimento e da allora il feudo passò di mano in mano ma il forte rimase nella storia come Castello Pandone.
Osservandone l'architettura, si possono ricostruire alcuni importanti passaggi storici che hanno segnato anche importanti ammodernamenti. È ad esempio il caso del fossato che vide la luce, assieme a tre grandi torri circolari a base tronco-conica, nel periodo angioino. L'ampliamento del fossato e la costruzione di una braga merlata sono riconducibili a Francesco Pandone che, nel periodo aragonese, decise di facilitare l'utilizzo delle armi da fuoco.
Il loggiato, il giardino e le decorazioni pittoriche del piano nobile sono invece di epoca rinascimentale mentre alcune decorazioni di gusto più moderno sono da attribuire alle famiglie che abitarono il castello tra il Cinquecento e i primi decenni del Settecento.
La visita al castello inizia dal loggiato, da cui si può godere di una spettacolare vista su tutta la valle. Una volta all'interno, si percorre il piano nobile dove si viene accolti da una ricca e pregiata decorazione ad affresco, il cui tema centrale è costituito da una serie di raffigurazioni di cavalli a grandezza naturale. Questi furono realizzati per volere di Enrico Pandone che ne possedeva una scuderia di circa trecento esemplari di varie razze che vendeva o regalava a personaggi illustri. Gli affreschi, attribuibili ad artisti ignoti e raffiguranti i cavalli preferiti da Enrico, sono quasi un unicum a nella storia dell'arte poiché sono stati realizzati su un veloce disegno preparatorio modellando le sagome dei cavalli in basso rilievo e in seguito affrescate. Ogni cavallo è ritratto con la propria sella ed eleganti finimenti, contrassegnati dal marchio a fuoco di Enrico e da precise annotazioni circa la razza, l'età ed il nome. La visita poi prosegue nelle diverse sale, ciascuna destinata ad una specifica funzione.
Nell'ultima parte del percorso è possibile visitare il Museo Nazionale del Molise, che offre un affascinante percorso attraverso la storia dell'arte pittorica molisana, dalla tarda antichità all'età moderna. Vi sono infatti opere medievali sia pittoriche che scultoree, opere rinascimentali di grande valore (come ad esempio il polittico in alabastro con scene della Passione di Cristo, realizzato da una bottega inglese), importanti quadri del XVII e XVIII secolo appartenenti alla Scuola Napoletana e pitture di genere tra cui spiccano nomi come Gaetano Cusati e Baldassarre De Caro.
Visitare il Castello Pandone non è solo l'occasione per apprendere qualche nozione di storia dell'arte: è un vero e proprio viaggio nel tempo. Ritrovarsi sul suo loggiato ad osservare il territorio circostante, immaginarsi come doveva essere la vita all'epoca, al riparo dai nemici dentro le mura, guardare negli occhi i cavalli affrescati a grandezza naturale... sono tutte cose che secondo il nostro parere rendono la visita entusiasmante e il castello una tappa da non perdere!
Il Castello Pandone si trova in Piazza Antonio De Curtis a Venafro (IS). È aperto dal martedì alla domenica dalle ore 08:15 alle ore 19:00, con ultimo ingresso alle ore 18:30. La prenotazione non è obbligatoria ma vi consigliamo sempre di controllare le disponibilità dal sito ufficiale.
Visita la nostra sezione luoghi e continua a seguirci su Instagram e Facebook per non perdere nessun contenuto!
Vacanze in Molise nasce per essere una guida dedicata a chiunque decida di scoprire questa terra magica e godersi delle splendide vacanze in Molise. Negli anni, la passione e la continua scoperta di questo territorio ci hanno portati a conoscere aziende che creano prodotti di eccellenza. Nasce così il nostro shop.
CATEGORIE
NEWS
PAGAMENTI SICURI
Website by L’Altra Faccia Della Mela
Privacy | Cookie Policy | Condizioni generali di vendita | Aggiorna le preferenze sui cookie
Titolare: L'Altra Faccia Della Mela | Via Indipendenza 22, 86038 Petacciato (CB) | P. IVA 07737990726