Chi segue il nostro blog sa che non perdiamo occasione per portarvi a Venafro. Dal Museo WinterLine al Castello Pandone, dal setting di un film di Totò ai biscotti venafrani, le attrazioni di certo non mancano. E allora oggi vi portiamo nuovamente in questa città in provincia di Isernia, nel Molise più interno, per una visita al Museo Archeologico di Venafro.
Intorno agli anni Venti del Novecento furono scoperti, per un caso fortuito, alcuni reperti archeologici nel territorio di Venafro. Nel ritrovamento c'erano alcuni fregi come capitelli e cornici e delle sculture, tra cui le due grandi statue virili identificate in Augusto e Tiberio e riferite al I sec. d.C. (età Giulio-Claudia) ma poi ricondotte ad ambito privato tra l'età Carolingia e quella di Claudio e raffiguranti, con buona probabilità, personaggi che hanno contribuito all'ampliamento del teatro avvenuto nello stesso periodo. Al momento della scoperta, non essendoci ancora un Museo in cui conservarle, le opere furono esposte nel Museo Nazionale di Napoli, dove vi rimasero per circa un decennio fino all'apertura del Museo Archeologico di Venafro, avvenuta nel giugno del 1931.
Il Museo ebbe prima una fase di espansione, grazie all'aggiunta di nuovi materiali provenienti dal territorio. Tuttavia la Seconda Guerra Mondiale ne decretò la chiusura dal momento che i locali del Museo furono destinati principalmente all'accoglienza degli sfollati. Fu solo negli anni Settanta che, grazie alla donazione del Convento di Santa Chiara da parte del Comune di Venafro allo Stato Italiano, la Soprintendenza del Molise riuscì a ricostruire il museo rendendolo fruibile al pubblico. Oggi il museo è ospitato nel medesimo convento e l'intera visita, articolata in due piani, si svolge attorno all'antico chiostro.
L'esposizione del Museo Archeologico di Venafro presenta un'interessante panoramica sulla situazione di Venafro durante l'età imperiale. I reperti provengono da tutti gli ambienti tipici del periodo, ovvero necropoli, ville rustiche ed opere pubbliche, rendendo la visita un interessante excursus nella storia. Tra i reperti più rilevanti vanno sicuramente citati: la statua di Venere, copia dell'Afrodite Landolina e il cui puntello laterale a forma di delfino fa pensare ad una decorazione di fontana; i resti della decorazione del teatro romano di Venafro a cui appartengono le due statue virili; l'editto di Augusto sulla costruzione e la gestione dell'acquedotto di Venafro, che detta norme sui criteri per disegnare il tracciato dell'acquedotto, per la distribuzione dell'acqua, per le tasse e per la soluzione degli eventuali contenziosi.
Vi sono poi una serie di reperti di uso comune che testimoniano la vita quotidiana dell'epoca, come vasi, ceramiche e terracotte architettoniche, ed una sezione dedicata alle testimonianze della fase preromana, con ritrovamenti riconducibili al V sec. a.C. provenienti per la gran parte dalla necropoli sannitica scavata di Pozzilli.
La seconda parte della visita è incentrata sui reperti provenienti da San Vincenzo Maggiore. Il complesso divenne uno dei più grandi monasteri d'Europa tra il 792 e l'817 d.C. grazie all'abate Giosuè che, essendo imparentato con la famiglia regnante carolingia, sfruttò ingenti risorse economiche per accrescere lo splendore dell'abbazia. Questa era una colossale costruzione di oltre sessanta metri di lunghezza e quasi trenta di larghezza, con trenta colonne di granito egizio, in grado di gareggiare con le più splendide chiese abbaziali dell'Europa carolingia.
Oltre ai numerosi pannelli informativi che contribuiscono a rendere piacevolmente fruibile la visita, sono presenti fregi architettonici oggetti di uso quotidiano della vita al monastero. Recipienti per la cottura dei legumi, pigmenti per le decorazioni, passanti di cintura: tutto consente al visitatore di immergersi nella vita monacale dell'epoca. Tra i reperti più peculiari ci sono senza dubbio gli scacchi in osso.
Il Museo Archeologico si trova nell'ex Convento di Santa Chiara, in Corso Garibaldi 10, 86079 Venafro (IS). È aperto tutti i giorni dalle ore 08:15 alle ore 14:00, con ultimo ingresso alle ore 13:30. Il costo del biglietto intero è di 6,00 € ed ogni prima domenica del mese l'ingresso è gratuito. Vi consigliamo ad ogni modo di verificare la disponibilità dei biglietti e di prenotare la visita attraverso il sito ufficiale.
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